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sabato 7 marzo 2020

03-07.03.2020: da Leticia a Manaus (Brasile)

Pronti a partire da Tabatinga
con la Itaberaba I
Primo giorno, partenza alle 16 da Tabatinga per Manaus
La configurazione geografica-politica di questa zona è abbastanza unica: qui si incontrano praticamente in uno stesso punto le frontiere di tre paesi, Perù (Santa Rosa), Colombia (Leticia) e Brasile (Tabatinga). In particolare Leticia e Tabatinga sono separate da un confine terrestre, ma ci si può spostare liberamente fra di loro senza alcun controllo. Noi facciamo la modesta colazione al nostro Hotel al lato della piscina sotto un sole che già si fa sentire. La notte ha piovuto, ma stamattina è già tutto asciutto.

Il Capitano Barros
I dati dell'imbarcazione
Subito dopo colazione partiamo in moto-taxi con il 'piloto' Mario per andare dapprima alla Migration del Brasile presso la Polizia National in centro a Tabatinga per timbrare l'entrata in Brasile, e poi verso il porto per cercare la prossima imbarcazione per Manaus. Al primo porto che andiamo ci dicono che 'ten barco' che parte ancora oggi alle 16, ma dall'altro porto più a nord. Qui troviamo il capitano della Itaberaba I della compagnia Itaporanga che sembra essere abbastanza nuova e in buone condizioni.
Reparto amache
. Visto la cabina e contrattato il prezzo di 1'000 Reale (circa 220 CHF) decidiamo di partire ancora oggi. Non ci resta ora che reperire i soldi che il capitano vuole già per la prenotazione. Passiamo due Bankomat ma nessuno vuole darci Reales brasiliani. Non mi resta quindi che cambiare una parte dei US$  per pagare il viaggio e avere un certa riserva. Fatto il pagamento abbiamo ora dalle 11 il tempo fino alle 15 per fare i bagagli, il check-out dall'hotel, pranzare e fare la spesa per i tre giorni e tre notti di viaggio. A bordo abbiamo i pasti compresi, ma visto che non abbiamo idea della qualità è meglio prendere con noi almeno
Primo tramonto amazzonico
qualcosa per emergenza. Già il capitano ci aveva annunciato che i pasti sono tutti, o quasi, a base di 'frango' (pollo). Noi raggiungiamo il porto di partenza, mentre il 'barco' è ancora in fase di carico, alle 15. Prima di imbarcarci dobbiamo però fare una paziente fila per il controllo della 'Polizia Federal' con foto.
Arrivo a Benjamin Constant

Solo verso le 15.45 riusciamo a salire a bordo, dove il Capitano ci attende per dirci che causa un disguido non riceviamo la cabina che ci avevano fatto vedere. Quella che riceviamo ora ha due letti a castello invece che appaiati. La partenza è alle 16.15 dopo tre lunghi suoni di avvertimento. A bordo incontriamo solo altri due turisti francesi anziani che anche loro hanno una cabina. La gran parte dei passeggeri fa il viaggio in amaca, comoda e a costo molto ridotto. Il tempo è splendido e fa molto caldo. La brezza della navigazione da un minimo di sollievo. Appena partiti lasciamo il fiume principale del Rio Solimoes per svoltare verso il ramo laterale che va verso Benjamin Constant. Il paesaggio qui, 
con il sole che volge al tramonto, e tremendamente spettacolare. Raggiungiamo Benjamin Constant alle 17.30 e vi rimarremo per circa un'ora fino a quando diventa notte. Facciamo poi la leggera cena con una zuppa di riso e pollo che accompagniamo con delle 'cervejas brasileiras'. Nel locale refettorio ci accorgiamo del cambio di orario, l'ora brasiliana è avanti di un'ora, ma non a Tabatinga che ha stranamente la stessa di Leticia. La navigazione procede poi  tranquillamente con la corrente del fiume. Nella nostra cabina tutto è un po stretto e umido, ma riusciamo lo stesso a sistemarci per passare la notte in navigazione. Boa noite!

Secondo giorno, in navigazione
Siamo i  primi a colazione!
Stanotte ha piovuto, e come ci dirà il Capitano verso le due di notte c'è stato un temporale con un'eccezionale forte vento che ha disturbato la navigazione, anche di una così grande imbarcazione. Quando ci svegliamo alle 6.30 è nuvoloso e pioviggina. Ho dormito in se abbastanza bene, anche se tutto è molto umido. Stamattina però non è rimasto nessun segno del caldo di ieri, durante la navigazione l'aria è fresca.
Come già sul tratto fra Iquitos e Leticia sul fiume fatto l'altro ieri, a parte qualche barchetta in vicinanza dei villaggi, e qualche lenta nave cargo, sembra di essere i soli in navigazione sul Rio
Solimoes. La prima fermata è verso le 9 ad Amaturà dove ci fermiamo una mezzora per caricare e caricare merce.
All'entrata del porto passando vicino alla riva vediamo vari Aras, pappagalli e avvoltoi a volare sopra gli alberi.
Alle 11 su incitamento e consiglio del Capitano siamo i primi a entrare nella sala da pranzo. Il menù oggi è molto variato con pollo arrosto, fagioli con verdure, farofa (farina di manioca), riso e anguria. Poi mentre siamo in navigazione con Maggie avvistiamo alcuni delfini rosa (Boto) e grigi a emergere dall'acqua della laguna.
Vendita di pesce fresco
Alle 13 facciamo fermata a San Antonio de Icâ dopo il fiume diventa molto più largo sembrando più un lago che un fiume. Poi continuiamo la tranquilla navigazione passando per Retiro, Jutai, Fonte Boa dove passiamo che è già
notte.  Nel pomeriggio anch'io aggancio la mia piccola amaca da viaggio per riposare con la brezza rinfrescante del fiume. Sotto il sole fa molto caldo, ma per fortuna ci sono sempre tante nuvole che alleviano un po il calore del sole.
La sera facciamo una lunga conversazione sui loro e nostri piani di viaggio con Francesi Bernard e Irene che con un israeliano che viaggia con l'amaca, e noi siamo gli unici stranieri a bordo

Terzo giorno, sempre in navigazione
Primi pascoli di bestiame
Stamattina il sole sorge alle 6.15 proprio quando mi sto alzando ma non lo si vede perché è nuvoloso e pioviggina. Appena pronti andiamo a fare colazione nello scompartimento dove hanno posto un ventina di persone per volta. Appena un gruppo termina esce dalla porta delle uscite, mentre dall'altra entra un nuovo gruppo. Se arrivi un
Raccolta dell'Alu
po tardi devi fare fino a 15 minuti di fila. Stamattina con i francesi riusciamo a essere proprio i primi e a servirci comodamente. Oltre alla polenta di mais e l'anguria abbiamo con noi anche un buon avocado comperato a Leticia e della cioccolata in tavoletta per fare la cioccolata da bere con l'acqua bollente. Niente male per iniziare la giornata che poi passiamo sul ponte dell'imbarcazione e nella mia piccola amaca leggendo o preparando il testo e le fotografie per il Blog. Da ieri mi sono messo a leggere il libro Utopia di Tommaso Moro che da tempo  avrei voluto leggere. Moro descrive come è organizzato e si vive in un ipotetico e idilliaco stato chiamato Utopia dove non esiste la proprietà privata e dove tutto è in funzione del bene comune.  Di conseguenza non esiste la moneta e l'oro e gli altri oggetti per noi preziosi qui non hanno valore .. anzi sono un segno di disprezzo per chi la ha. I cittadini di Utopia lavorano in comunità quel tanto che serve per vivere tutti degnamente. Solo lo stato può accumulare ricchezze economiche per fare guerre di difesa contro possibili invasori.

In realtà leggendo il libro mi rendo conto che quanto viene descritto in Utopia corrisponde in grandi molto bene a come vivevano gli Incas, e la maggior parte delle popolazioni precolombiane dell'America. In particolare gli Incas con l'organizzazione sociale nelle
Spettacolare tramonto amazzonico
 comunità chiamate Ayllu avevano, a mio avviso, un buona similitudine a quanto ipotizzato da Moro. Ma come ben sappiamo dalla storia ci pensarono i conquistadores spagnoli a cancellare per sempre l'Utopia degli Incas.  La coincidenza interessante in merito al tema 'Utopia – Impero Incas' è che Moro che visse, dal
La cucina della Itaberaba
1478 a 1535, deve aver scritto Utopia proprio mentre Pizzarro e i suoi stavano arrivando in Perù. La mia considerazione finale è che la storia ha fatto, in questo caso con un intervento esterno sconsiderato, un passo indietro, sia in campo sociale sia organizzativo. Non penso che Moro avesse alcuna conoscenza delle culture dell'America pre-ispanica, ma se le avesse avute non avrebbe dovuto fantasticare troppo per scrivere il testo di Utopia.
Intanto la navigazione sul grande fiume continua fra il rio principale e i rami laterali che in tanti casi servono come eleganti scorciatoie. La vegetazione ai due lati, a parte qualche parte
La nostra cabina
disboscata e ridotta pascolo per il bestiame (a dire il vero molto poco), e molto esuberante e con alberi in parte alti e coperti da liane e altri rampicanti. Qui la foresta appare in gran parte ancora intatta .. non vediamo però cosa c'è dietro il sipario verde che vediamo noi dal fiume. Oggi rispetto a ieri facciamo solo due fermate ed il Capitano ci dice che se tutto procede cosi dovremmo raggiungere Manaus domani alle 5 del pomeriggio. Noi stasera rinunciamo alla cena. Per variare la dieta ci accontentiamo di due grosse carote e dei crackers dalla nostra scorta di viveri presa con noi per il viaggio.
Percorso di oggi: Tefè, Calambe, Porto Reis, Porto Quebra, Boa Fe.
Dopo uno spettacolare tramonto sul grande Rio ci apprestiamo a passare l'ultima notte nella nostra angusta e umida cabina ('camarote' in portoghese).

Quarto giorno, arrivo a Manaus alle 16.30
Temporale in vista!

Fino a mezzogiorno normale tram tram di bordo ma si vede che un po tutti si stanno preparando per la fine del lungo viaggio amazzonico. La navigazione intanto intanto continua fra canali stretti e con tanta vegetazione attorno.Letto nella mia amaca la storia dell'inquisizione di Rino Cammilleri, ma rimasto molto deluso di come lo scrittore abbia su tutta la linea cercato di relativizzare quanto praticato dalle varie religioni, in particolare quella cattolica romana, contro gli allora denominati eretici. Un revisionismo storico che cerca di far credere che gli inquisitori non non erano così spietati, che le condanne non erano molte e che poche venivano eseguite. Inoltre il testo dimentica completamente il tema per cui l'avevo preso con me .. l'inquisizione spagnola in America
Encontro Solimaos - Rio Negro
Latina.  Una mezzora prima di Manaus entriamo nella zona 'de el encontro de las aguas' dove il Rio Solimoaes che stiamo percorrendo si unisce con il Rio Negro, L'acqua dei due fiumi, di colori diversi, color caffelatte il Solimoes e nero il Rio Negro, scorrono parallele e si mescolano solo dopo un decina di km . Prima di raggiungere il
Foto con il Capitano, Bernard e Irene
porto il Capitan Barros, in candida tenuta bianca, ci viene a salutare e farci gli auguri di buon viaggio. Mentre entriamo   nel porto delle imbarcazioni cargo, piove, ma smetterà giusto in tempo quando procederemo allo sbarco. Attraversato il complicato porto prendiamo assieme a Bernard e Irene un taxi per l'Hotel do Largo vicino al teatro Amazonas, nella parte più turisticamente interessante della città. L'hotel è ottimo ed il prezzo conveniente. Fatto poi un primo giro a piedi andiamo a cenare assieme ai francesi all'accogliente ristorante Tambaqui da Banda all'esterno sulla piazza del Teatro. Ci facciamo servire un pesce
Arrivo a Manaus
Tampaqui, come il nome del ristorante, intero per 4 di dimensioni eccezionali. Faremo fatica a finirlo con tutto quanto viene servito assieme, arroz con fejoao, farofa, papas e vinagrette. Talmente tanto che dovremo poi farlo seguire con un caipirinha.

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