Pronti con la mascherina |
Per noi, vista la situazione, non ci rimane che raggiungere al più presto l'aeroporto di Fortaleza per trovare un volo per il ritorno in patria. Anche perché qui come estranei, e non lo possiamo nascondere, veniamo sempre più evitati. La mia ipotesi di cercare un posto discosto ed isolato dove
passare alcune settimane o mesi in attesa che il peak dei contagi passi viene a cadere anche per la diffidenza che noi creiamo in loro. A colazione conosciamo Roberto Schiess, il proprietario del Chalet Suiço e grande tifoso del calcio.
Anche lui, come naturale, tiene ancora di più della 'distanza
sociale' e si dice molto preoccupato se la pandemia dovesse espandersi anche qui. Noi, dopo aver salutato Roberto, partiamo alle 8.45 in taxi per il terminal Rodoviario dove il Bus della companhia Guanabara parte puntuale alle 9.30, ma mezzo vuoto, per la destinazione finale del nostro viaggio: Fortaleza
Il tempo è bello e caldo con un paio di temporali nella seconda parte del percorso che é tutto piatto e verde con varie zone allagate ma la vegetazione, a parte qualche coltivazione di mais e banane, è come quelle di una grande savana. A Camocim, sulla costa
atlantica, facciamo una pausa di un'ora per il pranzo, ma noi ci accontentiamo di una dissetante bevanda gasata. Il percorso riprende poi in una regione prevalentemente arida ma resa ora verde dalle recenti piogge. Dopo Coreaù appaiono le prime timide montagne, ma intanto sta diventando notte. Verso le 19.15 raggiungiamo il terminale
Percorso di oggi: Paraiba – Luis Correa – Coqueiro – Camurupim – Chaval – Barroquinha – Camocim (Pausa un'ora – Granja - Coreaù - Sobral
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