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domenica 1 marzo 2020

28.02.2020: da Nauta a Iquitos

Anche a loro piace il gelato
La giornata di oggi inizia con una semplice tappa di trasferimento di un'ora e mezzo in auto fino a Iquitos, quella che è considerata la 'capitale della foresta amazzonica peruviana. Per non perdere inutile tempo a cercare un ristorante rinunciamo alla colazione per contrattare il più rapido passaggio in taxi da Nauta al centro di Iquitos. Troviamo subito  Luis che con la sua auto privata ci fa una buona offerta 'esclusiva' per partire subito senza dover cercare altri passeggeri. Quella che faremo è l'unica strada del dipartimento di Loreto e che arriva a Iquitos. Sono 105 Km di strada asfaltata totalmente piatta che percorriamo in 1.5 ore fino alla Plaza de Armas. Intanto che viaggiamo ho una lunga e intensa conversazione con Luis che mi dice di abitare appena fuori Iquitos ..

 

La nostra Granja Azul
e di avere una proprietà di 2 ettari dove alleva 'chanchos', maialini. Fare il taxista è per lui un'attività accessoria, per cui fa al massimo due volte al giorno il percorso Nauta – Iquitos. Ve ne sono anche chi ne fa tre, ma poi capitano gli incidenti. Proprio in quel momento che lo dice ci mostra al lato della strada un'auto bianca capovolta e distrutta. Ecco proprio li mostrandomi un'auto bianca fuori della carreggiata, è capitato un incidente due settimane fa con 5 feriti finiti all'ospedale. Quando il proprietario è ritornato il giorno dopo ha trovato solo i rottami dell'auto … ogni cosa era stata smontata e portata via!
Auto finita fuori strada
Mi racconta anche dei pericoli causati dal traffico di droga che qui in questa regione confinate con la Colombia ed il Brasile è molto attiva e opera con ogni mezzo possibile, talvolta protetti dalle autorità che dovrebbero combatterli. Intanto discutendo arriviamo a Iquitos e Luis da buona guida mi racconta cosa stiamo vedendo ..el basurero (la discarica dei rifiuti),  el cementerio, el mercado, el monumento xx .. ecc. Finché arriviamo in Plaza de Armas dove ci scarica, su nostro desiderio, davanti ad una 'cafeteria' per fare colazione. In realtà siamo al ristorante The yellow Rose of Texas, uno strano mix fra un ambiente da western americano e
peruviano. La colazione è però eccellente e abbondante, mentre il prezzo è un po' maggiore di come eravamo abituati. Ci avevano avvertiti che Iquitos è una città cara, sempre inteso per il livello peruviano, anche dal fatto che tutto quel che non viene prodotto qui, deve essere trasportato per aereo o via i lenti trasporti fluviali. Infatti Iquitos, che ha ca 900'000 abitanti è la più grande città del mondo che non è ha un collegamento stradale. E pensare che all'epoca del cauciù fra il 1875 e il 1915 circa, era una delle città più ricche e 'schick' del mondo. Vedi: Wikipedia   La stessa maniera
La 'Casa de hierro' di Eifel
come si sviluppo la sua ricchezza si svolse anche la sua decadenza. Finita l'epoca d'oro del monopolio del cauciù la regione ritornò nel suo precedente oblio. Solo negli anni recenti con il turismo e i vari ritrovamenti di petrolio a più nord ed il sempre presente narcotraffico hanno un po risuscitato il vecchio splendore dei tempi. Peccato che gli investimenti necessari per veramente conservarla sono molto lontani. Fa un po male vedere i vecchi
Coca Cola Bike
edifici dei tempi con le facciate di pregiate ceramiche e marmi portati qui dall'Europa cadere cosi in rovina! Non mancano poi i nuovi edifici abbandonati come quello di 10 piani in centro (il più alto della provincia di Loreto) che doveva essere un lussuoso Hotel, ma era stato finanziato da un 'narcobarone' della cocaina, ora in prigione!
Noi appena usciti dal ristorante veniamo assediati dai venditori di tours che abilmente e amichevolmente cercano di agganciare i turisti man mano arrivano al centro. Misael è l'agente che si offre per aiutarci a cercare l'hotel e poi a portaci da una agenzia per
Atardecer en el Malecon
contrattare il 'tour en la Selva' che vorremmo fare domani. Veniamo cosi attorniati da due altri suoi colleghi a cui spiego che vorremmo fare un tour di solo un giorno, ma non uno standard con le visite ai villaggi indios che si svestono apposta per i turisti o a vedere gli animali nelle gabbie. Tutto sembra essere chiaro fino al prezzo. Loro ci chiedono per un tour così 300 $US. Gli dico che sono esagerati e che saremmo disposti a pagarne al massimo 100. Dopo un po' di discussioni con esito e condizioni che avrei dovuto chiarire meglio, ci propongono una specie di contatto per un tour personalizzato, ma che avrebbero partecipato anche altri. Sono tutti molto amichevoli e simpatici per cui ci basiamo sulla fiducia.
Conclusa l'organizzazione del tour di domani portiamo i nostri vestiti in lavanderia e partiamo a fare un giro a piedi del Malecon (il lungofiume) e del centro. In centro all'angolo della Plaza de Armas spicca l'attenzione la Casa de Hierro, una costruzione tutta in ferro progettata da Eifel, quello della torre di Parigi, costruita in Francia e trasportata qui pezzo per pezzo. A dire il vero la destinazione della costruzione non era Iquitos ma sul Rio Madre de Dios. Fu lasciata qui per mancanza di fondi per l'ulteriore trasporto. La vista dal Malecon sulla zona allagata, con isolotti e laghi sparsi qua e là è molto pittoresca in particolare la sera. Noi ne approfittiamo anche scegliendo di fare cena sul terrazzo del  ristorante Maison proprio sul Malecon. Ottima la cena con la scoperta come 'entrada' dell'insalata di 'chonta' o palmito (il cuore del bambù ancora tenero). Segue poi 'como segundo' un buon 'ceviche de pescado del rio', in questo caso del pesce amazzonicoo chiamato Donzela .. ottimo e delicato. Per finire non ci può mancare un 'pisco sour' prima di salutare davanti a noi il Rio Amazonas.

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