Fatto subito dopo colazione, un primo giro di esplorazione della, a parte il traffico, tranquilla cittadina di ca. 250'000 abitanti, capitale della regione dell'Amazonìa peruviana e ubicata a ben 2'530 metri di altitudine. Al rientro, dopo aver scoperto tre angoli più o meno tranquilli: la Plaza de Armas, la Plaza Burgoso o 'Plaza de la Indepenencia', e la via senza traffico, la Jiron Amazonas. Un po pochino per una città a vocazione turistica. Tutto il resto è un caotico traffico veicolare con tanti puzzolenti motorini e grossi veicoli a diesel i cui gas di scarico, purtroppo a questa altitudine, con cosi l'aria rarefatta, si sentono di più.
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Spettacolare tramonto |
Passeremo il resto della giornata in camera e nel patio dell'hostal Amazonas a fare i compiti per il Blog e le altre faccende organizzative di OKKIO. La sera tardi riesco ad inviare ai soci la Newsletter 13 con l'aiuto remoto da oltre-oceano dai colleghi di comitato. Poi la sera usciamo a cena al vicino ristorante Chacha e a prenotare il tour di domani a Kuelap tramite il Tour operator 'Turismo Explorer'. Dopo averne consultato un paio, anche secondo il gestore del nostro hostal, è l'agenzia migliore e più disponibile ed affidabile della zona.
Secondo giorno: escursione a Kuelap
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Entrata a Kuelap |
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Paesaggio Andino |
L'intera giornata sarà oggi dedicata alla visita della cittadella di Kuelap, che alcuni un po esageratamente, la chiamano anche la 'Machu Picchu del Nord'. Partiamo alle 8.30 con un confortevole furgone Mercedes di 16 passeggeri quasi nuovo.
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El Tintero |
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Stupende bromelie |
L'autista è Alejandro, mentre la guida è Ottomiel che si considera mezzo discendente dei Chachapoyas, l'etnia che da millenni popola questa regione. Prima di partire ci informa sulla storia e sulla cultura dei Chachapoyas. Una etnia che era già stata considerata strana da parte degli spagnoli arrivati qui nel
1570 circa, dal fatto che tanti avevano la pelle chiara. Questo aveva fatto pensare che dovessero essersi stati degli influssi europei precedenti .. Ottomiel specula sui vichinghi, ma poi sorride anche lui. I Chachapoyas in senso storico non sono una etnia unica, ma un gruppo di varie etnie (Ottomiel ce ne elenca una dozzina) raggruppate come 'Confederacion Chachapoyas' che resistette a lungo agli Incas. Attorno al 1470 però furono, come ci dice Ottomiel, non conquistati con la forza ma integrati nell'imperio Inca. Il nostro viaggio di oggi sarà interamente in furgone perché la
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Resti del settore dei sacerdoti |
teleferica, che avrebbe ridotto il percorso di una ventina di km, è in fase di manutenzione annuale. Niente male, ci dice Ottomiel: potrete vedere meglio gli splendidi paesaggi che percorreremo. Usciti da Chachapoyas seguiremo per un po il Rio Uctubamba per poi entrare in una valle laterale fino a Tingo. Qui faremo uno stop per ordinare in un ristorante il pranzo per il ritorno dopo la visita di Keulap. Il tempo è splendido e ci accompagnerà tutto l tempo, per nostra fortuna, fino al ritorno proprio qui al ristorante dove avremo per mezzora un vero e proprio diluvio tropicale. La salita in bus fino all'entrata del sito archeologico è veramente stupenda. Per maggiori info su Kuelap, vedi:
Wikipedia
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Lama 'decorativo' |
Il sito archeologico è ciò che resta di una antica cittadella fortificata posta in una posizione spettacolare, a ca. 3000m sulla sommità di un montagna di pietra calcarea che domina le vallate sottostanti. Kuelap è disposta su due livelli ed è circondata da una fitta vegetazione, in particolare alberi ricoperti di bromeliacee e orchidee. Solo tre stretti ingressi permettono di entrare nel sito dove sono visibili i resti di oltre 400 abitazioni a pianta circolare. Sembra che Kuelap fosse abitata da circa 3'000 persone e fu abbandonata all'improvviso, forse per una lotta interna o a causa di un’epidemia. All'estremo Sud si trova una costruzione circolare
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La via del ritorno |
con la forma di un cono tronco rovesciato, di circa sei metri, chiamata Tintero che aveva una funzione cerimoniale religiosa. In questa parte della cittadella vivevano infatti gli altri sacerdoti e non lontano i governanti e amministratori dei Chacapoyas prima e degli Incas poi. . L’atmosfera che regna all'interno di Kuelap è veramente speciale e ancora in gran parte avvolta nel mistero restio a lasciarsi decifrare. Basta pensare che fu costruita con circa 100.000 blocchi di pietra del peso di 100 kg l’uno ciò che fa di Kuelap la più grande costruzione archeologica d’America. Terminata la visita dopo aver percorso tutti i sentieri dalla zona alta a nord dove vivevano il 'pueblo', fino a sud, dove viveva i sacerdoti e gli alti funzionati, lasciamo Kuelap dall'angusta entrata sud. Segue poi la lunga discesa, con pranzo (alle 15.30!!) a Tingo per rientrare ben stanchi a Chachapoyas.
Terzo giorno: escursione a la cueva de Quiocta e Mausoleo de Karajia
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Chiesetta a Lamud |
Dopo la veloce colazione all'ottimo 'Cafe Fusiones' alle 8.15 siamo pronti per l'escursione di oggi che ci porterà a visitare, prima la grotta sotterranea di Quiotca e poi il Mausoleo de Karajia. Partiamo puntuali dallo stesso posto di ieri, ma oggi abbiamo come guida Gustavo e come autista Don Walter.
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Nella grotta di Quiotca |
Noi riusciamo anche oggi ad avere i due posti davanti, non molto comodi, ma con la miglior vista per scattare foto. Anche oggi la prima parte del percorso segue il Rio Uctubamba per poi continuare verso Luya e poi Lamud dove a 5km e a 3'000 m di altitudine si trova la grotta di Quiocta. Nel villaggio indio di Lamud ci fermiamo per visitarlo e riservare il pranzo per il ritorno e prendere gli stivali per la grotta. La grotta è lunga ca 800 metri, è molto fangosa e ci richiederà 1.5 ore per visitarla. All'interno, ci dice Gustavo, sono state trovate singole ossa umane ciò che
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Sul fondo campo di patate |
prova che veniva usata dai Chachapoyas come luogo rituale per ospitare, tramite un osso, lo spirito del morto. Ma si tratta solo di una ipotesi. Durante il giro nella grotta vedremo numerose stalattite e stalagmite, non però di particolare bellezza, essendo solo di color marrone. Nelle vicinanze possiamo
vederei i duri lavori dei contadini Indios che a queste alture coltivano patate e mais. I campi di patate sono in fiore e con nostra meraviglia vediamo fiori viola e bianchi. Poi fatto un onesto e buon pranzo con 'trucha a la plancha' a Lamud riprendiamo il viaggio verso Cohechan e Cruzpata da dove partiremo a piedi per i ca 2km, prima in discesa poi in salita, per visitare i sarcofaghi di Karajia, o Cacarajia.
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Mausoleo de Karajia |
Questi son ben sistemati in verticale in caverne aperte e praticamente inaccessibili. Il cammino arriva ad un 'mirador' dove da una distanza di ca 50 metri li si possono ammirare dal basso. Sono delle vere e proprie tombe degli alti sacerdoti o dignitari Chachapoyas utilizzate fra il 1100 ac. fino al 1300 dc. I 5 sarcofaghi rimasti qui sono solo una minima parte di tutti quelli che dovevano esistere. Molti sono stati saccheggiati dai
tombaroli alla ricerca di oro e e altri materiali preziosi .. per loro si intende! Il sistema funerario dei Chachapoyas è molto simile a quello visto nelle Filippine, e in Indonesia, dai Toraja a Sulawesi dove è ancora in uso attualmente. Terminato il giro con la salita finale che mi fa venire il fiatone, riprendiamo il furgone per fare il viaggio di ritorno sullo stesso impervio percorso. Arriviamo a Chachapoyas, mentre è
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Rientro a Chchapoyas |
già notte, molto stanchi per cui andremo a cena nel vicino e carino ristorante 'Amazonas 632' sulla Jiron Amazonas. Prima di rientrare all'Hotal prenotiamo però il tour di domani a Revash e l Museo di Leymebamba, dove rimarremo per poi continuare il viaggio il giorno dopo per Cajamarca. Evitiamo così di fare due volte 2 ore di viaggio fra Chachapoyas e Leymbamba. Per sicurezza comperiamo il biglietto del bus Leymebamba e Cajamarca già stasera qui a Chachapoyas. Per maggiori info su Karajia, vedi:
Wikipedia
Quarto giorno: escursione a Revash e al Museo de Leymebamba
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Bella formazione geologca |
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Rio Uctobamab in piena |
Anche oggi passeremo una intensa giornata in tema archeologico e sulla cultura dei Chachapoyas e anche oggi abbiamo come guida Otomiel e l'autista Don Walter.
Visto che stasera non rientreremo con il tour dovremo prendere con noi tutti i bagagli, non prima di fare una buona colazione al
vicino ristorante Vivendi giusto all'angolo del nostro Hostel. Anche oggi la prima parte del percorso seguiamo il Rio Uctubamba, che in questi giorni è in piena e di color marrone, fino a Yerbabuena per poi inerpicarci su una impervia strada non asfaltata fino a Santo Tomàs e poi alla fine della strada a San Bartòlo. Il piccolo villaggio Indio è molto caratteristico e si vedono molte persone nei lavori quotidiani, tanti uomini e donne lavorano nei campi, mentre altre donne lavorano ancora a maglia.
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Mausoleo de Revash |
Noi intanto percorriamo i due km fino al 'mirador' da dove possiamo ammirare, con le spiegazioni di Ottomiel, quello che viene chiamato il 'Mausoleo di Revash'.
A differenza di quanto visto ieri a Karajilla, qui le tombe sono delle costruzioni decorate inserite in caverne sulla parete rocciosa, dove i Chachapoyas depositavano
collettivamente le mummie e i resti dei loro morti. Mentre stavamo arrivando al 'mirador' Maggie vede una coppia di turisti che stavano facendo volare un drone, e che appena sono stati visti
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Tipica casa a Revash |
l'hanno nascosto. Interpellato Ottomiel che è severamente proibito, se li avesse visti li avrebbe denunciati. Il nostro tour continua poi verso la seconda destinazione il Museo di Leymebamba. Prima ci fermiamo nel centro del paese per fare pranzo e riservare la nostra camera per la notte. Il museo si trova a pochi km fuori di Leymebamba ed è veramente molto interessante e ben organizzato. Tutti gli esposti sono ben descritti e le
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Mummie al museo di Leymebamba |
rappresentazioni grafiche delle relazioni fra le varie culture sono ben concepiti. In particolare però qui in questo Museo sono state raccolte per la conservazione le ca.
200 mummie trovate nelle caverne della laguna del condor. Alcune di loro hanno espressioni del volto molto particolari. Con noi vi è un 'Cuzqueno'
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Posteggio del cavallo sotto la nostra camera |
che ci dice di essere antropologo e con il quale discutiamo a lungo sui Chachapoyas, sugli Incas e le altre culture precolombiane. Al ritorno dal Museo ci fermiamo all'Hostal Pastaza proprio sulla Plaza Central di Leymebamba. Qui sembra, a parte l'uso diffuso dei cellulari, di essere ritornati indietro di almeno cento anni. Per maggiori info su Rewash, vedi:
Wikipedia
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