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venerdì 13 dicembre 2019

10.11.2019: da casa a Zurigo – Madrid – Quito

By By Ticino
Come al solito, malgrado l'anticipo e tutta la buona volontà, i preparativi per la partenza ci impegnano fino all'ultimo minuto. Spento tutto e lasciate le istruzioni a Mary che ci curerà la 'flora casalinga' durante la nostra assenza, alle 11 partiamo con il bus per Bellinzona. Il tempo è splendido anche se la temperatura è già ben invernale. A Bellinzona ci insediamo al Buffet della stazione per fare un frugale pranzo, prelevare una buona scorta di US$ e fare le ultime spese. Alle 13:20 con 15 minuti di ritardo prendiamo il treno per Zurigo/Kloten. Dopo molti anni che partivamo dalla Malpensa questa volta abbiamo optato, per la comodità di poter partire ancor in giornata, per Kloten. Da Milano, visto che il volo per Madrid sarebbe stato alle 7 del mattino, avremmo dovuto partire la sera prima e pernottarvi una notte.
Il nostro volo con Air Europa, UX1672, Embraer, per Madrid, la cui partenza era prevista
Imbarco notturno a Madrid
per le 18.35, parte con una mezza ora di ritardo. Nessun problema visto che a Madrid abbiamo più 4 ore di attesa per il seguente volo 'rumbo Quito'. Il check inn ed i controlli di

sicurezza si svolgono rapidamente e senza intoppi. A Kloten tutto è ostentatamente in clima consumistico natalizio. Nell'attesa della partenza, che avrà una mezzora di ritardo, ci concediamo per il 'prezzo aeroportuale' di 6.50 CHF l'una, due dissetanti birre. Il volo Kloten – Madrid Barajas sarà interamente notturno. A Madrid ci sorprende la temperatura esterna annunciata di soli 4 gradi. Passiamo le 4 ore di attesa concedendoci una frugale cena spagnola e due birre, che qui costano meno della metà di quanto pagato a Kloten. Il nostro volo UX39, Airbus 330/200 con Air Europa, previsto alle 01.35 parte con un'ora di ritardo. L'ambiente a quest'ora della notte
Sullo sfondo il Vulcano Cotopaxi
con quasi tutto chiuso è un po spettrale! Il volo sarà, a parte la fase finale dell'atterraggio, interamente notturno. Riusciremo a dormire qualche ora a singhiozzo tanto che all'arrivo non ci sentiamo stranamente per niente stanchi. L'atterraggio all'aeroporto 'Manuel Garcia' di Quito, è talmente ben riuscito che i passeggeri lo salutano con uno scrosciante applauso .. ciò che da anni non avevo più vissuto! Sono le 8 della mattina, il tempo e nuvoloso con alcuni raggi di sole e la temperatura esterna è annunciata di 12 gradi. Per essere a 2850 metri di altitudine è gradevole. Tutto procede sorprendentemente tanto rapidamente che 
dopo il controllo della immigrazione possiamo già prendere i bagagli e spostarci al ristorante Amazonia a gustarci in tutta calma la prima 'chocolata caliente' ecuadoriana. Meglio di così il nostro ritorno in Ecuador non poteva andare!

E' proprio vero!
Un saluto da Quito
Plaza Grande o de la Independencia
Fatto poi una veloce visita dell'aeroporto, che in realtà mi immaginavo molto più grande, e raccolto le necessarie informazioni turistiche (neanche poi sto gran che), decidiamo, anche per fare un po' di esercizio, di procedere per il 'centro historico' di Quito con i mezzi pubblici. La distanza è di ca 35 Km e in taxi ci costerebbe 28 $US, mentre con i mezzi pubblici pagheremo in due 4.5 $US. Il primo bus fino alla stazione di Rio Coca dura un'ora ed è tranquillo e quasi vuoto; mentre l'altro fino a Plaza Major nel 'centro historico' dura un 30 minuti ma sarà, come regolarmente i bus urbani, anche chiamati 'Ecoviarios', ben affollati. La gente è però molto gentile e disponibile a concederci sufficiente spazio a noi e ai nostri 
Sullo sfondo la Basilica di Quito
ingombrati bagagli. Scesi a Plaza Major ci facciamo una breve sfacchinata in salita fino all'Hostal Friends che soddisfa appieno le nostre aspettative. Il posto, pur essendo nel centro della molto trafficata 'zona historica', è tranquillo e confortevole. Terminiamo la giornata, prima di andare presto a dormire, facendo un giro con cena nella zona della Plaza Grande, anche chiamata Plaza Independencia o Plaza Major. Le denominazioni delle strade e piazze è un po caotica perché quasi tutte hanno almeno due nomi diversi; uno più storico dell'epoca coloniale spagnola e l'altro 'moderno' attribuito dopo l'indipendenza. Per esempio la Calle Garcia Moreno si chiama anche 'Calle de las siete cruces'.

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