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venerdì 3 gennaio 2020

02.01.2020 da Puerto Puerto Lopez a Montañita

Anche se un po a malincuore dobbiamo lasciare questo tranquillo e bel posto per continuare il viaggio di avvicinamento a Guayaquil lungo la costa. Salutiamo dopo la colazione Raul, che anche stamattina ci ha viziato con la colazione. Impacchettiamo poi tutto e prendiamo il primo trici-taxi per il terminal dei bus. Da qui procediamo con un bus della Manglaralto fino a Montanañita.
Sul percorso, dopo appena una decina di km assistiamo ad una straordinarie inattesa trasformazione

Partenza con un pò di 'saudade'
Terminal dei Bus
della vegetazione e di conseguenza del paesaggio. Dopo una serie di colline e diverse curve ecco che d'un colpo tutto da arido diventa di un verde totale. La bassa vegetazione di arbusti secchi diventa un foresta di piante e alberi tropicali. Intanto vediamo anche che la regione
Vegetazione tropicale dopo tanto secco!
è sempre più abitata e ogni pezzo di spiaggia è un posto turistico con infrastrutture di ogni tipo.
Prima di Montañita passiamo dai luoghi turistici di Las Tuna, Ayampe, Portorico e Olòn che ci danno già una prima idea di dove stiamo arrivando.  Montañita è difatti la destinazione turistica marina ecuadoriana per eccellenza. In pratica la Rimini dell'Ecuador. Sbarcati dal bus ci troviamo già in mezzo la folla dei turisti, gringos e non, che 'vagabondano' in giro. Come al solito 'deposito' Maggie con i bagagli nell'accogliente Cafè The Wave, dove dopo un rinforzante mocacchino mi metto alla
Tributo ai surfisti
Rimini?  - No Montañita!
ricerca di un buon alloggio. E' alta stagione e molti alberghi sono occupati, ma riesco a trovare una 'abitacion' sul Malecon con vista sull'oceano per un buon prezzo, vedi 40 US$ con colazione. Passiamo poi il resto del pomeriggio e la sera fra le stradine e la spiaggia cercando di schivare i
Una turista in più
In pace con il Buddha
posti troppo musicalmente rumorosi e sovraffollati. Qui tutto è orientato a soddisfare da una parte i desideri dei turisti e dall'altra quella di 'hacer dinero' da parte dei locali. Troviamo però un angolino tranquillo dove con la protezione spirituale del Buddha riusciamo rifocillarci con dei samosas indiani e del 'jugo de mango' locali. In mezzo al
trambusto un'oasi di pace e tranquillità esiste ancora. La sera assistiamo dalla nostra camera a un fantastico e sensazionale tramonto, specialmente
i colori del cielo dopo che il sole  come una palla di fuocoè sparito sotto l'orizzonte sono di unna bellezza quasi da kitch. Facciamo poi cena in ristorante a due strade del Malecon con una, stavolta ottima sopa de mariscos (l'ultima per me e 'pescado e salsa de manì (arachidi)' per Maggie. Per finire terminiamo la serata con una 'pina colada' nella tranquillità del secondo piano di un ristorante con vista sulla 'movida de Montañita'.
Venti minuti dopo il tramonto del sole

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