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giovedì 23 gennaio 2020

21-25.01.2020 5 giorni a Cuenca e dintorni

Ricca colazione al Huasi Q'uña
Primo giorno
Oggi passeremo la giornata in totale relax rimanendo praticamente quasi tutto il giorno all'accogliente Hostal Huasi Q'uña. La colazione è eccellente ed abbonante ed è una ragione che ci farà rimanere qui per i prossimi giorni a Cuenca. Inoltre arricchiremo ulteriormente la colazione, che già comprende 'Cafe o Chocolata caliente, jugo de fruta fresca, uevo revuelto con queso', due panini e .. quello che è il massimo .. abbondante frutta fresca. Noi in più la arricchiremo con l'Emmental comperato ieri.



La Catedral nueva
Qui siamo a ca 2'500 m di altitudine e il clima è molto variabile. Può esserci il sole, cinque minuto dopo piovere per mezzora e poi ritornare a splendere il sole. Le temperature sono fra 1 10 – 15 gradi la notte e 18 – 25 gradi durante il giorno. Siamo nella stagione delle piogge, ma ci dicono che finora ha piovuto ben poco. Ne approfitto della buona connessione WiFi per aggiornare la posta elettronica il e il Blog rimasto ancora alle Galapagos.
Angolo di Plaza Calderon

Nel tardo pomeriggio partiamo per fare un giro a piedi nel centro visitando la Cattedrale Nueva, Vieja, de San Francisco ed il ben colorito 'Mercato de las Flores'. Anche il vicino 'Mercado de Artesania' è ben curato e propone tutto quanto viene qui prodotto .. e come dappertutto oramai, portato da fuori, vedi Otavalo, Perù, Bolivia ecc. Oramai il mercato dei souvenirs è totalmente globalizzato! Per finire andiamo a visitare il Museo del Sombrero. Il copricapo originario da qui, ma internazionalmente è conosciuto come 'Panama Hat' o capello di Panama. Viene fatto con le fibre della palma Toquilla che cresce nella regione per cui le fibre lavorate si chiamano 'paja toquilla'. Molto interessante è vedere tutto il processo dalla lavorazione della paja (paglia) fino alla produzione con tessitura rigorosamente manuale del sombrero. Sulla storia del sombrero,
Sulla storia del sombrero, vedi  https://it.wikipedia.org/wiki/Panama

Qui i sombreros comuni (esclusi quelli cinesi in plastica), venduti nei mercati 'de artesanias' costano fra i 15 e i 70 US$. Un sombrero del tipo 'fino' può costare fino a 500 US$, quello 'superfino' da 1'000 in su. La nostra guida ci dice che il più caro è stato venduto ad un sceicco per 20'000 US$. Noi termineremo la giornata più modestamente andando a fare un lungo giro a piedi passando dalla Calle Larga, la Calle Condamine il pittoresco 'Barrio del Vado' per poi ritornare centro andiamo a cena al ristorante 'Confesionario'. Un ristorante all'interno del grande Patio a lato della grande 'Catedral de Immacolada Concepciòn', anche chiamata Catedral Vieja, quella con le cupole blu ben illuminata di notte. La Catedral Vieja, o Ilesia del Sagrario, è tutta bianca e si trova all'altro lato del Parque Cadleron. La cena al Confesionario, a base di 'cevice', ci viene servita da un cameriere che ci confida di essere di Ponteviejo, vicino a Manta, e di avere oggi il suo primo giorno di lavoro qui a Cuenca.

Secondo giorno  > Baños Termalesi
Il giorno di oggi lo dedichiamo, oltre che al relax, anche al bagno termale. Cosi che, subito dopo la colazione, prendiamo un taxi davanti all'ostello per farci portare al paese di Baños dove si trovano le terme di 'Piedra de Agua', vedi: https://piedradeagua.com.ec/ .
Il viaggio, parzialmente sulla strada veloce di circonvallazione di Cuenca, dura circa venti minuti e ci costa 4.5 US$, con il taxametro ... e pensare che il primo prezzo era di 6 US$, quando la signora
dell'hotel ci aveva detto di non pagare più di 3 US$. Rimane però il sospetto che il percorso fatto non è stato il più breve possibile! Infatti il viaggio di ritorno in bus, malgrado le varie fermate, durerà meno … mistero dei trasporti in taxi. Non è per il fatto di aver
Chips forse troppo grande!
pagato un po di più, ma quel che mi scoccia di essere preso in giro da un taxista che durante il viaggio non finiva di accusare gli altri, politici e non, di essere imbroglioni e corrotti!
Noi scegliamo, fra le varie opzioni, quella per l'accesso alle vasche esterne, senza massaggi e senza SPA. Le terme si prestano molto bene per fare un po di relax, godere il sole e l'acqua calda, con pool da 30, a 37 e 42 gradi. Il posto è accogliente e ben curato con anche un ottimo ristorante che sfrutteremo per farci servire il pranzo a base di 'cevice de camarones' accompagnati da 'jugo de maracuyà'. A diverse riprese facciamo il turno a passare da un
pool all'altro. A nostra sorpresa sentiamo parlare 'Schwitzerdütch', son due ragazze zurighesi, una qui per fare lavori sociale con giovani con problemi di dipendenza e l'altra qui in vacanza per far visita all'amica. La temperatura dell'aria, per essere a questa altezza, è gradevole. Nel pomeriggio però arriva un noioso vento e più tardi si mette a piovigginare.
Bazar Suizo, ma tutto made in China!
Fatto un ultimo giro di bagni e foto dell'infrastruttura per noi accessibile, lasciamo a piedi il sito per andare a visitare il centro del paese che, oltre alla maestosa chiesa, non offre niente di particolare. Intanto, mentre il celo si presenta sempre più minaccioso prendiamo un bus urbano per rientrare in centro a Cuenca. Dato che qui  i bussi si pagano solo con la tessera e l'autista rifiuta i nostri contanti va  finire che viaggeremo gratuitamente  fino in centro a Cuenca. Sul percorso di rientro all'alloggio ci imbattiamo in un ristorante cinese, qui chiamati Chifa,   dove con pochi $ riceviamo due porzioni giganti di 'tallarines con vegetales' per  Maggie e 'arros con mariscos'  per me.


Terzo giorno 23.01 > Relax e visita di Pumapungo
Dopo la tardiva colazione passeremo la mattina sulla terrazza dell'ostello a cercare di aggiornare il presente Blog. Riuscirò a farlo per tutto il periodo passato alle Galapagos. Nel pomeriggio, quando anche il tempo sembra essersi stabilizzato, partiamo per fare una lunga camminata alla ricerca dei siti culturali situati lungo il 'Rio Tomabamba' uno dei due fiumi che attraversano la città. L'altro è il Yanuncay che incontra il Tomatamba a sudest dove passa la strada per Gualaceo. Dopo una lunghissima, ma gradevole, camminata sul lungofiume, dove vedremo molti uccelli farfalle e fiori, per cercare l'entrata e visitare il 'Parque arqueológico' di Pumapungo arriviamo all'altro lato del parco e che appartiene al Banco Central del Ecuador. Interessante è anche la storia illustrata con molte immagini della
Fortezza Incas di Pumapungo
scoperta del luogo da parte dell'archeologo tedesco Max Uhe. 
Fondamenta dei Templo del Sol
Il Museo di Archeologia è interamente dedicato alla cultura degli Incas che abitavano la regione già da 1'470, quindi poco prima dall'arrivo degli spagnoli. Prima la regione era dai Cañari che per lungo tempo resistettero all'avanzata degli Incas. La parte etnografica presenta una interessante mostra delle
Chiostro della Cattedrale
varie etnie che popolano l'Ecuador. Mentre nella parte esterna a cielo aperto sono visitabili le rovine dei vecchi templi (vedi Templo del Sol y el Convento de las Vírgenes del Sol) cosi come le fortificazioni costruite degli Incas il cui dominio si era esteso da Cuzco fino a questa zona dell'Ecuador. L'insediamento di Pumapungo, che in lingua Quechua (la lingua degli Incas) vuol dire 'La Porta del Puma', doveva essere molto importante per gli Incas prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli. 
Per maggiori info vedi: Wikipedia Museo Pumapungo 
Bike sharing anche a Cuenca
Nelle vicinanze, on nostra sorpresa vediamo delle stazioni di noleggio per il Bike Sharng ... Cuenca ha pensato anche ai ciclisti.. peccato però che non hanno tanto spazio fra le auto del traffico cittadino!  Noi ritorniamo poi con un taxi fino al 
centro storico di Cuenca, dove faremo una merenda-cena al 'Confesionario', lo stesso posto dove eravamo stati ieri sera a cena. La torta al cioccolato, imbevuta in una indefinibile crema molto dolce, mi darà poi dei problemi di stomaco, per cui dopo il rientro rimarremo tutta la sera in camera rinunciando alla cena.

Quarto giorno 24.01 > Parque National Cajas

Oggi dedichiamo l'intera giornata alla visita del Parque National de las Cajas, che dista circa 35 chilometri da Cuenca ed è situato a 3'900 – 4'200 metri di altitudine. Qui visiteremo uno degli ecosistemi più particolari del paese, il cosiddetto pàramo
Albero della carta, ecco perchè
andino; un ambiente freddo e umido che malgrado l'altitudine e le basse temperature presenta una vegetazione ancora molto rigogliosa e variata. Con nostra fortuna oggi la meteo e della nostra parte e ci sosterrà per tutta la nostra presenza. Qui le nuvole provenienti dalla zona Amazonica sono sono sempre presenti e potrebbe piovere in ogni momento. Dal bagaglio abbiamo dovuto prendere con noi tutto quanto ci può servire contro il freddo e l'eventuale pioggia. 
Il bus pubblico ci porta in a. un'ora di strada tutta in salita fino all'entrata del Parco 'La Toreadora'.
L'entrata è gratuita. Al 'Centro des visitas' ci dobbiamo auto-registrarci (tramite un LapTop), dichiarare il nostro itinerario previsto e seguire le istruzioni del 'Guardiaparque'. Noi scegliamo la Ruta 1 di 4.5 ore di cammino dichiarato e che prevede un giro fra una decina di laghi dei circa 300 presenti ne parco. Prima di partire ci riscaldiamo nel ristorantino con un 'chocolata caliente con canela'.  Proprio quel che ci voleva per affrontare questa camminata che ci impegnerà per 4 ore con varie salite e discese anche di rilievo. La giornata è favorevole con cielo coperto con
qualche raggio di sole, ma senza vento. Il paesaggio è molto particolare e ci impegna a continuare a scattare foto. In particolare la vegetazione è speciale con per es. El Bosquete de Polypepis qiwuña, o "quinoa" , un bosco di alberi contorti e con una fine corteccia rossa, chiamati anche 'árbol de papel' o albero della carta.
 I fogli sono di un color rosso dorato, delicatissimi e meravigliosi, e vengono usati anche per scopi decorativi.
Ma l'attrazione maggiore del Parco sono i laghi, le paludi, i fiumi e le piccole cascate e che formano un sistema acquatico unico. In tutto percorriamo ca. 12 km sui sentieri della Ruta 1 per terminare sulla strada principale e andare a pranzare nel ben curato ristorante 'Casa Vieja', dove una molto gentile signora padrona ci prepara la specialità del luogo: la 'trucha a la plancha' (rote alla griglia) con verdure e 'papas fritas … todo de provenienca de aqui', ci dice la signora! 
Rientrati con il bus al terminal di Cuenca prendiamo un bus per rientrare all'hostal. Ci confrontiamo però con un Taxista che fa il furbo e ci fa fare un giro della città per aumentare i km del taximetro .. gli do 2.50 invece di 3 US$ e lo lo ringrazio sarcasticamente per averci
Che bella rosa!

 fatto fare un inutile 'Tour de la Ciudad'. Gli faccio anche notare che stamattina senza taximetro avevo pagato per lo stesso percorso 1.50 US$. Da parte mia continuo a ritenere, salvo rare eccezioni, che i taxisti sono la più grande categoria di 'ladrones', non solo qui, ma in tutto il mondo!  La sera andremo a cena al ristorante indiano Taj Mahal per una cena indiana e 'cerveca Brahma brasileira' … viva la globalisacion! Poi mentre ritorniamo all'hostal ci fermiamo in un bar per prendere un drink alcolico di fine serata per Maggie che poi con grande sorpresa riceve in regalo una rosa dalla gentile cameriera.
Quinto giorno 25.01  > Gualaceo, visita Orchideario


Per l'ultimo giorno a Cuenca abbiamo scelto di visitare uno dei paesi della periferia noti per i mercati di 'artesania'. Fra questi vi sarebbero Gualaceo, Chordeleg, Sigsig o Paute. Noi scegliamo Gualaceo anche per poter visitare l' Orquideario Ecuagenera un paio di km fuori Gualaceo. Su richiesta
il Bus preso al terminal terrestre di Cuenca si ferma proprio davanti l'orchideario. Prima visitiamo il ben fornito negozio per la vendita ai locali con splendidi esemplari in parte preconfezionati per feste e cerimonie. Poi, previo pagamento di 5 US$ p.p. di entrata facciamo un giro con una guida
Le caratteristiche delle orchidea
che ci spiega in inglese come avviene la coltivazione, ma in particolare come vengono 'incrociare' le varie specie per far crescere delle orchidee ibride di particolare bellezza. Dalla guida apprendiamo come riconoscere se una pianta è o non è un'orchidea.  Difatti ci fa vedere piante che non hanno nessuna caratteristica con le 'normali' orchidee che conosciamo, ma sono delle orchidee. Il segreto del riconoscimento sta nella verifica del fiore. Finché la pianta non fiorisce, ci dice la guida Hugo, a occhio non è possibile sapere se è o non è un'orchidea.
Con il proprietario dell'orchideario
La guida del Museo
In base a sei specifiche caratteristiche (2 petali, 1 sepalo superiore, 2 inferiori, la colonna e il labello, vedi immagine sopra   ) si può individuare l'orchidea. Per far crescere un nuovo tipo di orchidea tramite ibridazione ci vogliono cinque anni. In un locale con la temperatura tenuta sotto controllo, ma senza luce artificiale, vengono fatti crescere in appositi vasetti di vetro le nuove piantine di orchidee. Finita la visita mentre ci intratteniamo a scattare le ultime foto incontriamo il proprietario dell'orchideario con il quale facciamo una chiacchierata e per finire ci consiglia il ristorante per
Palme infinite!
andare a pranzo un po prima di Gualaceo. Procediamo a piedi lungo la 'carretera' per i ca due km per trovare il ristorante 'El Naufragio' (non proprio un buon augurio!) per fare pranzo, anche qui con porzioni gigantesche. Del mio 'Arroz y mariscos' mi limito a mangiare i 'mariscos' (frutti di mare)!!
Poi passiamo al piano di sopra del ristorante a visitare un piccolo museo privato di archeologia sulle varie culture della regione e della costa ecuadoriana. La guida presente, che dice di essere un medico in pensione, si intrattiene a lungo con noi parlando anche dei problemi alla pelle causati dall'esposizione al sole che anche per lui come per Maggie sono ben visibili. La sua considerazione iniziale vedendo Maggie con le macchie sul viso era stata che doveva essere una archeologa!  Noi poi continuiamo la camminata visitando il centro di Gualaceo con la Plaza Central dove fanno spicco le altissime palme e le ben curata piante ornamentali. Terminiamo la visita del paese andando fino al fiume con un parco ben frequentato dai giovani.
Il Tram che non va!
Cattedral Vieja en la noche
Dopo il rientro in Bus a Cuenca passiamo al negozio di formaggio che avevamo scoperto il primo giorno per comperare un bel pezzo di Gruyere Ecuadoriano per le prossime colazioni. Intanto si è messo a piovere intensamente per cui rientriamo in taxi. Il taxista durante il
percorso ci racconta la storia dei Tram di Cuenca che da tre anni dovrebbero essere in funzione, ma per problemi tecnici e politici, malgrado l'infrastruttura sia pronta non funzionano ancora. Intanto i tram girano desolatamente vuoti … continuando a fare prove! Da quello che ci dice lui la compagnia che li ha installati è francese .. ma intanto l'amministrazione locale, per motivi non chiari, non vuole prendere in consegna il sistema.

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