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lunedì 27 gennaio 2020

26.01.2020: da Cuenca a Loja

Che buone le banane rosse!
Stamattina abbiamo, dopo 4 giorni, la nostra ultima colazione qui al Huasi Q'uña con l'arricchimento del formaggio Gruyere comperato ieri. Poi ne approfitto dell'ottimo WiFi per aggiornare il  Blog rimasto gravemente in ritardo. Con un taxi ci facciamo portare fino al terminal dei Bus, dove arriviamo che sono già le 10, ma allo sportello della compagnia San Luis dei Bus per Loja ci dice che il prossimo parte solo alle 11. Approfittato dell'attesa per fare foto degli incredibilmente coloriti negozietti. Le banane rosse sono solo un'esempio della diversità dei prodotti offerti.qui.
Mentre attendiamo la partenza seduto sulla panchina vicino a me ho un anziano con un fascio di 'paja toquilla' (quella che usano per fare i capelli di paglia detti di Panama) e porta un bel sombrero a due colori. Gli chiedo quanti anni ha e se usa la 'paja' che ha in mano per fare sombreri. Mi risponde di avere 80 anni e essere di Azogues, e che non fa più lui i sombreros, ma la moglie. Noi partiamo alle 11.10, con dieci minuti di ritardo, attraversando la zona a nord di Cuenca con tante belle e ben costruite  abitazioni residenziali. Ciò che dimostra il buon segno di benessere di questa
città. Poi la 'carretera panamericana', che qui è in ottime condizioni, in parte addirittura come un'autostrada,
inizia a salire e scendere per attraversare valli e montagne che sembrano non finire mai. Appena si è su un colle si vede la valle e il percorso della strada per scendere
Macigno sulla strada da schivare 
Sonne indigene a Saraguro
e risalire dall'altra parte. La zona è molto verde, con stupendi paesaggi di estesi boschi e grandi pascoli, ma poco abitata. Solo semplici casupole sparse qua e la sui pendii delle valli. A circa metà percorso, prima di Oña, scendiamo in una zona bassa e arida con predominanza di cactus e agave. Dalle agave qui
Porta d'entrata a Loja
producono il Misque, una tequila locale che vendono in strada alla fermata del bus. A Saraguro il bus fa una lunga pausa che ci permette di farci un'idea di questo luogo dove gli indigeni portano i vestiti neri. Di passaggio ne vediamo diversi gruppi che camminano verso il mercato.
Simon Bolivar .. el Libertador
Dopo Saraguro, per alcuni km il Bus deve procedere con estrema cautela perché la strada danneggiata da scoscendimenti e sassi caduti per la pioggia della scorsa notte. Dal bus riesco a fotografare un macigno che il bus deve schivare.  Prima di Loja sulle alture a Sud vediamo una decina di pale eoliche che fanno sfondo verso il cielo. Sembra che sia stato il primo impianto del genere in Ecuador.
Plaza central col la Catedral
Temporale in vista
Il percorso di oggi è stato: Cuenca – Tarqui – Cumbre – Tinajilla Pass (3'850m) – Nabòn – Oña – Urdaneta – Saraguro – San Lucas – Loja, in totale 210km

L'arrivo al nuovo Terminal di Loja è alle 15.15, quindi dopo 4 ore.di viaggio. Trovato poi subito con un gentile e loquace  taxista
Che porzione!!
un alloggio all'Hostal Villonaco, conveniente e ben situato nel centro storico. Fatto poi subito un giro di esplorazione fino alla 'Puerta de la Ciudad' una bellissima costruzione simile ad un castello medievale che con altre costruzioni e monumenti storici, demarcano l'entrata alla città. Fa spicco il grande 'murale's dedicato al 'Libertador Simon Bolivar' Il tramonto con il cielo in parte coperto da minacciosi nuvoloni neri si sviluppa con un continuo cambiamento dai colori drammatici. Al rientro andiamo al ristorante El Pirata dove faremo una 'cena con i fiocchi' con 'cevice de mariscos' per me e pesce di fiume fritto per Maggie. Tutto eccellente e con porzioni veramente esagerate!







 


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