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mercoledì 22 gennaio 2020

19.01.2020 a Alausì e viaggio in treno alla Nariz del Diablo

Pronti a partire
Stamattina sveglia alle 6 per preparaci e andare alle 7 a fare la fila alla stazione per prendere i biglietti per la corsa del treno turistico alla Nariz del Diablo (naso del diavolo) delle 11. Procurati i biglietti, forse gli ultimi disponibili, facciamo prima la colazione all'hotel con un ricchissimo buffet, come da tempo non abbiamo più avuto. Non manca nemmeno lo yogurt greco .. che però spero non sia importato! Poi facciamo un giro della zona anche per vedere in giro gli Indios locali con i loro caratteristici variopinti vestiti .




In particolare le donne con le gonne dei colori sgargianti e i capelli neri. Oggi è domenica e sfoggiamo i 'vestiti della festa' quelli più coloriti. Qui sono molto tradizionalisti e ogni gruppo etnico ha i suoi propri colori distintivi.
La partenza del 'Tren' è puntuale e segue un suo cerimoniale d'imbarco. I posti sono numerati ed ogni vagone ha una guida multilingue che informa e spiega tutto sulla storia e su quello che succede sul percorso.  Il treno è frequentato prevalentemente dai turisti, ma non mancano gli ecuadoriani come quelli che abbiamo in fronte a noi. Il percorso è di ca. 12 km per direzione, con un dislivello di 500m, e dura 2 ore, più una pausa di un'ora alla fermata terminale di Sibambe. Il costo è di 24 US$ pp.
La stazione di Sibambe
Il tratto Sibambe – Alausì è solo una piccola parte della linea Guayaquil – Riobmaba – Quito  di 350Km che fu purtroppo abbandonata negli anni 80 -90. Questo tratto era già stato considerato ai tempi della sua costruzione una delle sfide più ardite per l’ingegneria dell’epoca: frutto dell'ingegneria tedesca. Non per niente veniva chiamato:  “el ferrocarril más difícil del mundo”. I lavori iniziarono nel 1899 e il 1902 arrivò il primo treno a Alausi proveniente da Guayquil. La gran parte dei lavoratori erano schiavi dei Caraibi (ca 4'000 solo da Jamaica) che erano stati portati qui per lavorare con la promessa che alla fine dell'opera avrebbero avuto la libertà … solo che la gran parte di loro morì prima per la malaria, il colera e i numerosissimi incidenti di lavoro.
La 'Nariz del Diablo' dal basso
Il nome “la Nariz del Diablo” deriva dalla forma della montagna su cui si snoda che sembra  un naso (nariz), il fatto che appartenga al Diavolo (diablo) deriva da credenze popolari dovute alla morte di molti lavoratori impegnati nella costruzione, ai rumori provenienti dalla montagna (dovuti alle esplosioni) e alla conseguente sparizione dei condor che, disturbati, hanno abbandonato la cima. Cima che si chiama però ancora Cerro Puñay che vuol dire 'nido del condor'! La parte più interessante per i viaggiatori è la parte finale dove il treno procede a zig -. zag con 3 cambiamenti di direzione di marcia che devono
Danza Nizag
essere coordinate alla perfezione dai tre macchinisti addetti all'operazione. Maggiori info su: https://es.wikipedia.org/wiki/Ferrocarril_Transandino
Lo spettacolo con danze degli indios Nizag è solo di intrattenimento dei turisti in cambio sono interessanti le informazioni sulla storia e sulla vita della loro etnia. In basso a Sibambe fa molto più caldo e mi prendo varie punture ai gomiti di piccolissimi moscerini (non zanzare) che danno fastidio e creano un gonfiore noioso al gomito per vari giorni ancora.
San Pedr
Dopo il ritorno faremo un lungo giro a piedi per visitare il colorito mercato, la collina con la statua di San Pedro e la parte centrale per finire a cena all'ottima 'Cafeteria Estacion del Tren' vicino alla stazione del treno. La curiosità per i bambini .. ma non solo, è un modellino ferroviario con un trenino che continua ad  entrare e uscire da un tunnel. Poi prima del rientro passo da un calzolaio per far cucire la mia borsa da spalla che stava perdendo punti!

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